Category Archives for "Orientamento al lavoro"

Ott 30

Cercare lavoro, una componente sottovalutata: l’affinità con l’azienda

By Morgan | Orientamento al lavoro

Non è importante solo capire qual’è il ruolo professionale adatto a te, ma anche quale azienda (e cultura aziendale) può valorizzare il tuo modo di essere e di lavorare.

Nell’articolo leggerai come ho (dolorosamente) capito l’importanza dell’affinità tra candidato e azienda. Scopri che tipo di candidato sei facendo il quiz, sul pulsante qui sotto. 

Un colloquio andato male

Circa un anno fa ho fatto richiesta per una posizione che mi interessava molto, ero riuscito a superari i test ed i colloqui iniziale ed ero stato ammesso all’ultimo colloquio. Alla fine del colloquio in questione ero uscito molto fiducioso, pensavo di aver risposto bene a tutte le domande senza perdere né la concentrazione né la calma.

Purtroppo dopo una settimana una dipendente dell’azienda mi chiama e mi fa sapere che non ho superato lo step finale del colloquio perché “la tua creatività ed il tuo modo di essere potrebbero non sopravvivere nella nostra azienda”.

Di primo acchito ci sono rimasto molto male, non solo perché non ero stato preso ma anche per la motivazione del rifiuto. Tale rifiuto non era dovuto a lacune tecniche o a risposte sbagliate, cosa che avrei accettato di più, ma al mio “modo di essere” ed alla mia creatività. Ovviamente ero confuso, come avevano fatto a capire così tanto del mio carattere per poter affermare che non potessi sopravvivere nell’azienda? Perché la creatività, invece che essere una qualità apprezzata, potrebbe essere un problema?

In realtà ragionandoci a mente fredda ho capito quale fosse il nocciolo della questione.

Cosa ho imparato:

Era una pure e semplice questione di affinità con l’azienda. L’azienda in questione cerca persone che diano la massima importanza all’obiettivo da raggiungere e siano molto indipendenti, io invece sono una persona totalmente differente, sono meno “concentrato” sull’obiettivo e vivo di creatività, trovo una grande soddisfazione nel proporre nuove idee e nel lavorare in gruppo. Proprio per questo non avrei mai potuto lavorare in quell’azienda, ddal manager che assumenvano per quella posizione si aspettavano un comportamente del tutto contrario rispetto al mio modo di essere e lavorare.

Per aiutarti a  capire come ti comporti sul lavoro ho creato un piccolo quiz. Risponderai ad alcune domande ed alla fine scoprirai a quale animale assomigli sul lavoro e perché. Oltre ad essere divertente ti da l’opportunità di capire meglio che tipo di candidato sei, per poter capire quali sono le aziende più affini al tuo carattere ed evitare di trovarti nella spiacevole situazione di essere, ad esempio, un delfino in un’azienda che invece pretende che tu ti comporti da rinoceronte, ti lascio al quiz, fammi sapere come è andata e condivi il risultato!

Ott 26

Valutare un’offerta di lavoro: la matrice di Morgan

By Morgan | Orientamento al lavoro

Anche dopo aver steso un piano dettagliato con l’andare del tempo ti verranno proposte diverse opportunità di lavoro inaspettate, se le consideri nel loro insieme ti può sembrare difficile valutarle nel modo corretto.

Proprio per questo in questo articolo scoprirai la Matrice di Morgan, un piccolo modello che utilizzo io stesso per valutare le opportunità lavorative che mi trovo di fronte.

L’importanza di analizzare l’opportunità da più punti di vista

Come decidere se un’opportunità lavorativa può fare al caso nostro? Come decidere se un’offerta di lavoro è per noi migliore di un’altra?

Sicuramente guardare semplicemente alle prospettive di guadagno è a dir poco riduttivo e, allo stesso tempo, lasciarti guidare dall’istinto per prendere una decisione così importante è certamente da sprovveduti.

Ci sono molti modelli che ti possono aiutare nella scelta, io ho deciso di crearne uno che faccia proprio al caso mio e, spero, al caso tuo!

Vantaggi Presenti

I vantaggi presenti riassumono tutti gli aspetti positivi dell’opportunità che tu puoi sfruttare nel breve termine, questi sono principalmente:

  • Benefit monetari: per benefit monetari intendo l’offerta di denaro che ti viene fatta (stipendio, bonus,commissioni ed altri vantaggi prettamente monetari).

  • Comodità: per comodità intendo la vicinanza alla residenza, la flessibilità degli orari di lavoro ed altre possibili caratteristiche non monetarie del lavoro che contribuiscono ad aumentare o diminuire la tua percezione di comodità del lavoro.

Dai un voto da 1 a 10 a ciascuna di queste due dimensioni, la media di tali voti sarà il punteggio che dai ai vantaggi presenti, tale punteggio contribuirà all’identificazione dell’area della matrice(cimitero indiano, taglia e brucia, scommessa e isola del tesoro) a cui appartiene l’opportunità di lavoro che stai analizzando.

Vantaggi Futuri

I vantaggi futuri riassumono tutti gli aspetti positivi dell’opportunità che tu puoi sfruttare nel lungo termine, questi sono principalmente:

  • Coerenza con l’obiettivo principale: quanto è coerente il ruolo lavorativo e le mansioni che ti vengono proposte con il tuo obiettivo principale?.

  • Crescita materiale ed immateriale: tale opportunità ha una grande potenzialità di crescita materiale (monetizzazione futura) o immateriale (aumento delle tue competenze tramite corsi, esperienza formativa molto valida, esperienza internazionale ed altro).

Dai un voto da 1 a 10 a ciascuna di queste due dimensioni, la media di tali voti sarà il punteggio che dai ai vantaggi futuri, tale punteggio contribuirà all’identificazione dell’area della matrice(cimitero indiano, taglia e brucia, scommessa e isola del tesoro) a cui appartiene l’opportunità di lavoro che stai analizzando.

La matrice di Morgan

Come vedi dall’immagine la matrice si divide in quattro aree:

  • Cimitero indiano, caratterizzato da bassi vantaggi presenti (punteggio minore o uguale a 5) e bassi vantaggi futuri (punteggio minore o uguale a 5). Se possibile, non accettare mai una proposta che appartiene a quest’area, non ti avvantaggia né nel breve periodo né nel lungo periodo.

  • Scommessa, caratterizzata da bassi vantaggi presenti (punteggio minore o uguale a 5) ed alti vantaggi futuri (punteggio maggiore di 5). A questo quadrante appartengono tutte quelle opportunità di lavoro che non ti offrono molti vantaggi nel breve termine ma che hanno potenziale e nel futuro possono darti molte soddisfazioni. In questo caso dipende da te, se pensi che il gioco vale la candela e che puoi permetterti un periodo di 1 o 2 anni ricevendo pochi vantaggi presenti per poi riscuotere il premio di questa scommessa puoi pensare di accettare.

  • Taglia e brucia, caratterizzata da altri vantaggi presenti (punteggio maggiore di 5) e bassi vantaggi futuri (punteggio minore o uguale a 5). In questo caso ti trovi di fronte ad un’opportunità che ti converrebbe accettare per poi abbandonare, dopo aver sfruttato i grandi vantaggi presenti che propone, per virare verso una proposta con migliori potenzialità future.

  • Isola del tesoro, caratterizzata da alti vantaggi presenti (punteggio maggiore di 5) ed alti vantaggi futuri (punteggio maggiore di 5). In questo caso non devi far altro che accettare, hai trovato l’opportunità perfetta, non solo ti offre grandi vantaggi nel breve termine ma ti permette anche di crescere materialmente ed immaterialmente ed avvicinarti al tuo obiettivo principale, o persino raggiungerlo

In sintesi

Se il modello ti è piaciuto ti invito a scaricare gratuitamente, premendo il pulsante qui sotto, un’infografica riassuntiva per stabilire il tuo obiettivo principale e una grafica che ti aiuta nel valutare le opportunità lavorative con la matrice di Morgan.

Sono molto contento di essere arrivato alla fine della serie di video dedicati alla ricerca dell’obiettivo principale, che puoi rivedere cliccando qui.

Non mi resta altro che farti i complimenti per aver avuto la determinazione di arrivare fino a questo punto e ti invito a rimanere aggiornato/a sui nuovi contenuti che saranno pubblicati consultando l’indice. A presto!

Ott 19

Goal setting: Le 4 caratteristiche più importanti di un obiettivo

By Morgan | Orientamento al lavoro

Un obiettivo ambizioso richiede tempo, non lo si può negare. Il tuo obiettivo principale è sicuramente un obiettivo ambizioso e per questo richiederà qualche anno di lavoro per poterlo raggiungere.

Proprio per questo è importante fissare degli obiettivi intermedi che, passo dopo passo, ti conducano sulla via verso l'obiettivo principale.

Nell’articolo scoprirai le caratteristiche imprescindibili di questi obiettivi, e qualche altro suggerimento utili per definire il tuo percorso verso l’obiettivo principale.

Obiettivi facili o difficili?

Come ho spiegato già in video precedente, la motivazione risiede nella vittoria, nel superare un traguardo, nel raggiungere un obiettivo. Di conseguenza ti consiglio di stabilire i primi obiettivi molto facili, di modo da sfruttare la benzina della motivazione derivante dall’averli raggiunti.

In seguito invece gli obiettivi dovranno essere molto sfidanti, anche se non impossibili. Impostate un obiettivo che potreste riuscire a raggiungere solo impegnandovi al massimo e con l’aiuto di una piccola dose di fortuna, soprattutto non abbattetevi se doveste fallirli ma, come già spiegato in un altro articolo, interpretate la sconfitta come un dono da cui imparare qualcosa.

Limite di tempo

Questi obiettivi devono avere un limite di tempo, una deadline che tu non puoi sforare, questo ti spingerà ancora di più a raggiungerli senza rilassarti, infondendoti un senso di urgenza.

Il tuo obiettivo, le tue risorse e la tua strategia

Dopo aver determinato l’obiettivo, fai una lista di cosa vuoi mettere in campo per raggiungerlo ed in che modo intendi utilizzare queste risorse.

Ti faccio un esempio:

  • Obiettivo: perdere 10 kg in 60 giorni;

  • Risorse che metto a disposizione: 100€ al mese, 3h alla settimana;

  • Come impiegare le risorse: 50€ al mese per un abbonamento in palestra, i restanti 50€ al mese li utilizzo per consultare un nutrizionista per regolare la mia dieta. Utilizzo poi 2h a settimana per la palestra ed 1h a settimana per fare attività cardio(es. corsa o bicicletta all’aperto).

Dopo aver steso questa lista assicurati, se possibile chiedendo consiglio a qualcuno, che le risorse che tu stai mettendo in campo siano sufficienti per poter raggiungere il tuo obiettivo.

Obiettivo definito

Cercate di impostare l’obiettivo nel modo più chiaro e definito possibile, fate in modo che sia evidente capire se lo avete raggiunto, ad esempio:

  • Obbiettivo NON definito: voglio sembrare più magro, questo obiettivo è troppo vago ed il risultato è un’opinione soggettiva;

  • Obiettivo definito: voglio dimagrire di 10 kg.

Dichiara il tuo obiettivo

Trova qualcuno (amici, parenti, partner, colleghi...) a cui dichiarare apertamente il tuo obiettivo. Questa dichiarazione pubblica ti vincolerà ancora di più al raggiungimento del risultato auspicato.

Costruzione di una roadmap

Utilizza le caratteristiche appena elencate per costruire la tua roadmap che porti verso l’obiettivo principale, la roadmap è una linea del tempo che elenchi una serie di obiettivo sequenziali che accompagnino il tuo percorso verso l’obiettivo principale.

Questo significa che dovrai stabilire un obiettivo da raggiungere ogni 30 o 60 giorni, fino al momento in cui raggiungerai il tuo obiettivo principale. Gli obiettivi della roadmap dovranno rispettare le caratteristiche sopra descritte ma anche, ovviamente, essere davvero utili per raggiungere il tuo obiettivo!

Ott 09

Tutto quello che ti serve per conoscere il tuo lavoro ideale

By Morgan | Orientamento al lavoro

Quando si fa fatica a trovare la propria strada nella vita può sembrare normale dubitare dell’esistenza del “lavoro perfetto”, quel lavoro che riesce a sfruttare tutte le nostre potenzialità e ci fa sentire estremamente appagati. Ebbene, quel lavoro esiste ed io amo chiamarlo Obiettivo Principale.

Trovare il lavoro ideale per ognuno di noi è un’impresa lunga e piena di insidie, ma finalmente ci siamo!

In questo articolo vedrai come definire il tuo obiettivo principale e, soprattutto, leggerai quali sono le tre domande a cui devi necessariamente rispondere dopo averlo trovato.

Cosa serve per definire l’obiettivo principale?

Prima di definire il tuo obiettivo principale devi assicurarti di possedere tutto il necessario.

Devi quindi aver ben chiaro il tuo C.I.A.C, ovvero:

  • Chi Sono: devi raggiungere una consapevolezza di sé che si padroneggia solo dopo essersi posti delle domande pesante ed anche un po’ scomode, ho scritto queste domande in un questionario che può essere per te una guida nell’indagine di te stesso, la poi trovare qui.

  • Interessi: che aspetto ha il tuo lavoro ideale? Puoi scoprirlo visitando questa pagina;

  • Attitudini: le attitudini sono le armi che la tua mente ha a disposizione per interpretare il mondo, scoprile leggendo questo articolo.

  • Competenze: le competenze sono sia le conoscenze che hai appreso a scuola, tramite corsi o al lavoro che le tue qualità personali. (es. sensibilità, empatia, etc.)

Suggerimenti per trovare il tuo lavoro ideale

Il mondo del lavoro è così ampio, variegato e variabile che mi viene difficile darti uno schema fisso per scoprire il tuo obiettivo principale. Posso però darti tre suggerimenti per aiutarti nella ricerca dello stesso.

Trova il tuo obiettivo principale:

  • seguendo le tue competenze: quali sono le professioni più gettonate da quelli che hanno avuto il tuo stesso percorso scolastico?

  • seguendo le tue attitudini: nell’articolo dedicato (che puoi leggere cliccando qui), hai scoperto la piattaforma Atti2de, prendi in considerazione anche le professioni che Atti2de ti ha indicato come in linea con il tuo profilo.

  • seguendo le tue passioni: quali argomenti ti appassionano di più? Trova il modo di ritargliarti uno spazio in un ambiente che ti appassiona, sarà la chiave del tuo successo!

Ovviamente trova un obiettivo principale (per quanto possibile) in linea con tutti e tre. Se non riesci a trovarne uno che concili competenze-passioni-attitudini non preoccuparti, siamo in molti in quella situazione, trovane uno che ne concili almeno due delle tre sopramenzionate, magari all’inizio farai più fatica ma troverai la strada per la tua felicità!

La prova del 9 del tuo Obiettivo Principale

Una volta che hai trovato il tuo Obiettivo Principale (o hai individuato più possibili alternative), assicurati che l’Obiettivo che hai in mente passi la seguente “prova del 9”: ha mercato? Con questa domanda intendo: è una professione che ti permette o ti permetterà nel futuro di guadagnare dei soldi? Scegliere un Obiettivo Principale che concili attitudini, competenze e passioni ma che non riesca a permetterti di guadagnare con esso purtroppo dovrà essere scartato (a meno che tu non abbia un’altra fonte di reddito).

Inoltre, chiediti anche: quali competenze mi mancano per ricoprire questa posizione? Quali qualità (o soft skills) mi mancano per ricoprire tale posizione?

Queste domande saranno utili per il prossimo step, ovvero la costruzione di un piano che vada a descrivere dettagliatamente i passi per raggiungere il tuo Obiettivo Principale.

Prossimo passo

Complimenti! Sei in dirittura d’arrivo, nel prossimo articolo scoprirai:

  • come costruire una roadmap, ovvero un piano d’azione per raggiungere il tuo Obiettivo;

  • come utilizzare la “Matrice di Morgan”, quest’ultima è un piccolo schema che ho elaborato io per aiutarmi ed aiutarti a prendere delle decisioni difficili, valutando nel modo adeguato tutte le opzioni.

Non vedo l’ora di terminare questa tappa del nostro viaggio insieme, ci vediamo nel prossimo articolo!

Morgan

Set 18

Che tipo di lavoro ti piace? Scopri i 4 aspetti fondamentali di un lavoro

By Morgan | Orientamento al lavoro , Uncategorized

Quante volte ti è capitato di pensare ad un lavoro particolare e dentro di te pensare: “Non fa assolutamente per me?” A me è successo e succede spesso.

Il fatto è che è facile pensare cosa non vada bene in un lavoro, è molto più difficile invece capire quali sono le caratteristiche del nostro lavoro ideale. Detto in altre parole: ogni occupazione è sicuramente diversa dalle altre, d’altro canto tutti le professioni possono essere divise in grandi sottogruppi, ognuno caratterizzato da un diversi livelli di caratteristiche comuni.

Sembra complicato? Solo all’apparenza! In questo articolo leggerai quali sono queste caratteristiche comuni dei vari sottogruppi di lavori e come capire quale sottogruppo fa al caso tuo.

Quale lavoro fa per me?

Oltre a capire quali sono le tue attitudini, come abbiamo approfondito qui,per scoprire quale lavoro faccia al caso tuo bisogna individuare quale sottogruppo di lavori è più congeniale ad i tuoi interessi.

Prima di procedere voglio chiederti un grosso favore, ho dedicato molto tempo a questo articolo e mi farebbe molto piacere se potesse giungere a più persone possibile. Per questo ti chiedo, se ti è piaciuto di condividerlo sui social con i pulsanti qui sotto. i ringrazio immensamente!

Per capire meglio, prova a pensare agli sport che esistono nel mondo, sono molto diversi l’uno dall’altro ma allo stesso tempo hanno diverse caratteristiche in comune. Ci sono quelli con la palla e quelli senza, quelli con contatto e senza contatto ed infine quelli di squadra e quelli non di squadra. Queste caratteristiche, quando associate, formano diversi sottogruppi di sport, ad esempio:

  • sport con la palla + sport di contatto + sport di squadra: in questo sottogruppo ci sono molti sport, come il calcio, il rugby ed il mio amato basket.
  • sport senza palla + sport senza contatto + sport non di squadra: in questo sottogruppo troviamo gran parte delle discipline olimpioniche come il nuoto, il salto in alto e molti altri.
  • attività con palla + sport senza contatto + sport di squadra: in questo sottogruppo troviamo la pallavolo, il tennis in doppio e così via.
  • tutte le altre combinazioni e sottogruppi, penso che tu abbia capito.

A questo punto comprendi che se tu volessi scoprire lo sport che fa al caso tuo sarebbe utile capire quali caratteristiche preferisci (sport di squadra o non di squadra? Con contatto o senza contatto? Con palla o senza?) e ridurre la selezione ad un piccolo sottogruppo. Questo sarebbe molto utile per sfoltire, almeno inizialmente, l’elenco degli sport che potrebbero piacerti ma soprattutto è utilissima per ragionare meglio sul tuo sport ideale e, se messo di fronte ad una scelta, poter scegliere in maniera efficace lo sport più congeniale.

Lo stesso ragionamento puoi farlo in relazione ai diversi lavori, a questo proposito ho individuato 4 caratteristiche, che ho chiamato aspetti fondamentali di un lavoro, che ci saranno utili per individuare i vari sottogruppi di lavori, di modo da:

  • avere un’idea più chiara dell’obiettivo principale;
  • avere un elenco di possibili obiettivi principali più ristretto;
  • poter fare una scelta più accurata quando si è in dubbio sull’obiettivo da perseguire.

La svolta

Prima di parlarvi degli aspetti fondamentali di un lavoro vorrei farvi capire quando ho capito la loro importanza, in particolare l’importanza del livello di responsabilità.

Dall’età di 10 anni gioco ad uno sport splendido, il basket. Purtroppo per me fino a 17 anni son sempre stato il peggiore della squadra, poi, forse grazie ad un nuovo allenatore oppure grazie alla crescita son diventato un buon giocatore. A 19 anni, forte di due anni di giovanili a buoni livelli, ho deciso di mettermi alla prova e giocare in una squadra di Serie D.

Ero convinto che, grazie a quanto imparato e ad una grande dose di impegno avrei potuto giocarmi le mie carte anche a quel livello. Invece, appena abbiamo iniziato ad allenarci con il pallone, ho notato da subito che non riuscivo più a fare cose che prima ritenevo semplici ed ero tornato ad essere il peggiore della squadra.

Per me è stato un momento abbastanza difficile, ero riuscito col tempo a diventare finalmente un giocatore degno di giocare in partita ed invece poco dopo mi sono trovato a non riuscire nemmeno a segnare un tiro libero, nemmeno cambiare squadra a metà anno ha risolto la situazione.

L’anno seguente ho deciso di cambiare di nuovo squadra, in questo caso però c’era un’importante differenza. Mentre nelle due squadre di Serie D ero arrivato nel completo anonimato e quindi per l’allenatore partivo dietro nelle gerarchie, ero stato chiamato nella nuova squadra da un allenatore che mi conosceva dai tempi delle giovanili (quando ero forte) e mi considerava un giocatore importante per la sua squadra.

A quanto pare questo aspetto ha fatto tutta la differenza del mondo, l’allenatore e la squadra mi attribuivano un grande livello di responsabilità molto spesso, mettendomi in mano la palla in situazioni scottanti ed io riuscivo sempre a ripagare la loro fiducia.

E questo cosa comporta?

Riflettendoci, ho riscontrato questa dinamica in molti aspetti della mia vita, anche al lavoro o a scuola. Più venivo caricato di responsabilità più risultati riuscivo a portare.

Il livello di responsabilità è uno dei 4 aspetti fondamentali di un lavoro e tu devi capire qual’è per te il livello ottimale di responsabilità (e dei restanti 3 aspetti fondamentali) che ti rende innanzitutto motivato sul lavoro e che ti da anche la carica in più per ottenere risultati soddisfacenti.

Prima di vedere nel dettaglio i 4 aspetti fondamentali, mi farebbe molto piacere se tu ti iscrivessi alla mailing list, così oltre a non perdere nessun contenuto, riceverai periodicamente materiale gratuito riservato solo agli iscritti!

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I 4 aspetti fondamentali di un lavoro

Prima di leggere nel dettaglio gli aspetti fondamentali faccio una premessa: non c’è un livello giusto o uno sbagliato, per ogni aspetto esiste solo il livello ottimale per te, un livello che ti consenta di lavorare con soddisfazione!

Ecco quindi i 4 aspetti fondamentali di un lavoro:

  • Responsabilità: per responsabilità intendo la possibilità di avere un grande controllo sulle decisioni e di essere responsabile, nel bene e nel male, dei risultati ottenuti.

Che livello di responsabilità ti consente di lavorare al meglio? Ricordati l’ultima volta che sentivi di ricoprire un ruolo di responsabilità, indipendentemente dalla situazione, può essere in ambito scolastico, in ambito lavorativo ma anche in situazioni diverse come in ambito sportivo, come ti sei sentito/a? Prevaleva una sensazione di stress o la motivazione? Riesci a rendere al meglio quando ti senti sottovalutato/a, sopravvalutato/a o valutato/a il giusto?

  • Teamwork: per lavoro di gruppo intendo la necessità di organizzare il lavoro in squadre per poter perseguire gli obiettivi aziendali.

Quanto senti di aver bisogno del contributo di una squadra per lavorare al meglio? In situazioni lavorative e non lavorative, sei una persona prevalentemente solitaria o che si trova a suo agio in mezzo alla gente? Le riunioni le consideri più una perdita di tempo o un valore aggiunto? Quando sei in squadra, sei efficiente ed efficace come quando sei da solo/a? Di più? Di meno?

  • Dinamicità: un lavoro dinamico è un lavoro sempre in cambiamento, un lavoro che richiede una grande capacità di rinnovare le proprie qualità e le proprie competenze periodicamente, questo perché il business stesso è talmente vario che necessita dei professionisti sempre aggiornati ed incredibilmente versatili.

Quanto deve essere varia la tua professione per risultarti stimolante e quindi consentirti di lavorare al massimo delle tue capacità? Preferisci un lavoro che cambi quasi ogni giorno o preferisci avere la possibilità di perfezionarti con uno o più compiti che rimangono costanti per un lungo lasso di tempo?

  • Mobilità: un lavoro con un alto livello di mobilità è un lavoro che richiede al professionista di essere sempre in movimento per svolgere il proprio compito. In questo caso per movimento intendo sia il movimento motorio, quindi l’atto dello spostarsi di frequente, che il trasferimento dell’abitazione, quindi l’atto di trasferirsi periodicamente in più luoghi a seconda delle necessità. Io ho notato che purtroppo più di 1 o 2 ore di fila seduto non riesco a stare, pertanto ho bisogno di un lavoro che ogni tanto mi consenta di sfogare l’energia, ho bisogno quindi di un lavoro che preveda la possibilità di muoversi più volte durante il giorno. Allo stesso tempo non ho un interesse particolare per gli spostamenti abitativi (se necessari li faccio senza problemi, semplicemente non li percepisco come un valore aggiunto), tu invece?

Ora finalmente hai scoperto quali sono gli aspetti fondamentali di un lavoro e, spero, sei riuscito a farti un’idea su qual’è il tuo livello ottimale di responsabilità, dinamicità, teamwork e mobilità. Se pensi che questo articolo ti sia stato utile ti chiedo di lasciare un apprezzamento o un commento e, ovviamente, fammi sapere per messaggio cosa ne pensi!

Set 13

Come affrontare un fallimento

By Morgan | Orientamento al lavoro

Quanto è umiliante, deludente e fastidioso fallire? Come ti senti quando torni a casa dopo un fallimento importante e, pur cercando di dar retta a partner amici e familiare che cercano di farti sentire meglio, ti senti uno schifo?

Affrontare una sconfitta pesante non è mai una bella sensazione, questo è acclarato. La cosa più importante è un’altra, l’aspetto più importante è evitare di cadere nella tentazione più infida di tutte, come leggerai più avanti nell’articolo.

Tu e la sconfitta

L’ultimo tassello da comprendere per definire il tuo obiettivo principale è conoscere te stesso. Nello specifico, per quanto riguarda questo articolo, vedremo come conoscere te stesso quando fallisci.

Affrontare le sconfitte nel modo giusto ti consente di:

  • ridurre la sensazione di fallimento;
  • accrescere la tua motivazione;
  • migliorare.

Sono fermamente convinto che il modo in cui noi reagiamo e gestiamo i fallimenti faccia moltissima differenza nel raggiungere il proprio obiettivo principale. Innanzitutto analizza ora il tuo modo di gestire una sconfitta.

Pensa alle ultime tre volte in cui hai vissuto un fallimento pesante, Come lo hai accolto? su cosa ti sei concentrato? Che pensieri avevi in mente? Come ne sei uscito? Hai resistito alla tentazione più grande che si prova in tali situazioni?

La tentazione più grande

Quando ci si sente sconfitti, per evitare di perdere autostima e sentirsi completamente delusi di noi stessi sentiamo sussurrare all’orecchio una voce subdola, che recita ipnotica “Non è colpa tua”.

Ecco qual è la tentazione più grande: dare la colpa a qualcun altro per non analizzare la nostra performance,

Ci viene naturale dare la colpa a qualcun altro, in questo modo:

  • addossiamo agli altri la nostra sconfitta;

  • evitiamo a noi stessi di lavorare per rimediare al fallimento e migliorare.

Come affrontare la sconfitta

Il fallimento non è un peso da sopportare né una vergogna da nascondere, il fallimento è un dono. Il fallimento ti segnala che hai fatto qualcosa di sbagliato, ma, se sai ascoltare, ti dà uno spunto per rinascere e crescere come persone.

Quando subirai una sconfitta, non chiederti “Perchè proprio a me?” o “Perché Pinco Pallino non ha agito in un determinato modo”, invece chiediti “Dove ho sbagliato? In cosa devo migliorare?”. Queste due piccole domande sono la chiave per trasformare ogni fallimento in un’occasione di crescita personale

Conosci te stesso

Capire come tendi a comportarti quando ti senti sconfitto è una piccola parte del grande tesoro che è la conoscenza di sé stessi. Conoscere qualcosa in più di sé stessi è un traguardo inestimabile ma molto difficile da raggiungere.

Io ci ho provato bombardandomi di domande a volte dure da digerire, a volte emozionanti e persino dolorose. Ho raccolto ed organizzato queste domande e creato una guida alla conoscenza di sé stessi.

Puoi scaricare gratuitamente questo questionario ed addentrarti nella parte più profonda del tuo Io. Io ho deciso di compiere questa avventura e sono risalito completamente cambiato dall’esperienza. Non perdertela!

“Ci sono tre cose incredibilmente dure: l’acciaio, il diamante ed il conoscere sé stessi” Benjamin Franklin

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Set 11

Il lavoro dei sogni dipende dalle tue attitudini, ecco come scoprire le tue!

By Morgan | Orientamento al lavoro

Perché servono le attitudini per trovare il lavoro adatto a te?

Ho un pensiero che in questo periodo mi tiene sveglio la notte: "E se scegliessi un percorso completamente sbagliato per me, dal quale poi non potessi più tornare indietro se non sacrificando tutto quello che ho appreso finora con lo studio e con il lavoro?"

Penso che sia un pensiero legittimo e che pasi in testa al 90% per cento delle persone che stanno per intraprendere il loro percorso professionale, al quale a scuola o al'università non sono preparate adeguatamente.

Non siamo preparati, ci viene insegnato quali lavoro sono giusti a prescindere, quali lavoro sono i più prestigiosi e quali lavori sono i più remunerativi ma non quali sono i più giusti per noi.

I più fortunati fanno un piccolo questionario o ricevono un flebile suggerimento da qualche docente, ma nella maggior parte dei casi ci si affida al sentito dire ed al caso. 

Se è vero come è vero che ognuno è unico e che per ognuno esistono percorsi lavorativi più congeniali di altri, come si fa a scoprire qual'è il migliore?

Non preoccuparti, è possibile ed ho raccontato come trovare il tuo obiettivo principale in questi articoli.

In questo particolare articolo vediamo quanto siano importanti le attitudini per capire qual'è il tuo obiettivo professionale.

Scuola e lavoro, ecco una dura realtà:

Penso che sia arrivato il momento di dire ad alta voce quello che pensi da tempo:

- gran parte delle competenze acquisite durante il percorso scolastico risultano non saranno impiegato nel tuo futuro lavoro;
- a causa dello sviluppo tecnologico, le competenze necessarie per svolgere una professione sono in continuo cambiamento.

Proprio per questi motivi le aziende stanno cambiando il metodo di reclutamento: la selezione basata sulle competenze lascia il posto alla selezione guidata dalle attitudini del candidato.

Inoltre, un lavoro in linea con le attitudini comporta:

- maggiore soddisfazione lavorativa e realizzazione individuale;
- maggiore produttività ed efficacia nel contesto lavorativo.

Se vuoi scoprire quali sono le tue attitudini e capirne l'importanza ti invito a ​premere il pulsante sottostante.


Lì ti parlerò approfonditamente delle attitudini e della loro importanza e ti darò uno strumento per scoprire le tue e confrontarle con innumerevoli ruoli lavorativi.
Questa consapevolezza è troppo importante, non lasciarla al caso!

Se l'hai trovato interessante ti chiedo di condividere questo post per fare in modo che più persone possibile capiscano l'importanza delle attitudini per un'orientamento lavorativo efficace!

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti o per messaggio!

Ago 28

Solidità emotiva: cos’è e come ottenerla

By Morgan | Orientamento al lavoro

Molto spesso mi capita di notare l’atteggiamento zen di alcune persone: indipendentemente da cosa succeda non si lasciano mai prendere dallo sconforto e sembra che abbiano una determinazione fortissima. Quanto li invidio!

Basta una delusione, una sconfitta, un piccolo fallimento per farmi sentire scoraggiato e, allo stesso tempo, quando raggiungo un traguardo fatico a utilizzare questa vittoria come spinta propulsiva per continuare a crescere.

Mi sono quindi messo in testa di voler raggiungere questo “atteggiamento zen” che invidio tanto e, tramite libri e interviste, ho capito quale sia una delle sue determinanti: l'obiettivo principale.

Come vedrete, l'obiettivo principale non è solo essenziale per ottenere la "solidità emotiva", ma anche per ottenere un orientamento al lavoro funzionale alle vostre aspettative ed esigenze.

Se anche voi vi trovate nella mia stessa situazione, questo post fa per voi!

Se hai guardato il video: ho inserito all'interno un piccolo errore, se l'hai notato inviami un messaggio alla mia pagina Facebook (clicca qui per aprire messenger) e riceverai un piccolo omaggio.

L’importanza della solidità emotiva

Ho deciso di dare un nome a questo atteggiamento: solidità emotiva. La solidità emotiva  quella sicurezza di sé che permette di trasformare fallimenti apparentemente gravi in sconfitte temporanee, muri in sfide da superare e vittorie in carburante per la nostra crescita.


Ritengo che la solidità emotiva sia in gran parte generata dall’obiettivo principale.

Se hai letto fin qui ti ringrazio tantissimo e, prima di continuare la lettura ti chiedo, se vuoi, di condividere questo articolo sui social. Fai in modo che anche altri possano intraprendere il cammino verso l'obiettivo principale con noi!

Cos’è l’obiettivo principale?

L’obiettivo principale è la risposta alle domande:

  1. Cosa voglio fare?

  2. Chi voglio essere?

La domanda 1 è finalizzata a determinare che tipo di lavoro sia più congeniale a noi, la domanda 2 invece riguarda il modo in cui vogliamo ricoprire la posizione stessa.

Mi spiego meglio, un obiettivo principale potrebbe essere il seguente:

  • Io voglio fare il calciatore;

  • Voglio essere un calciatore carismatico ed un’icona dello sport, come Cristiano Ronaldo.

Mentre la prima affermazione riguarda una posizione lavorativa, la seconda invece specifica che tipo di calciatore io voglio essere. In questa caso un calciatore che fa del carisma e della dedizione i suoi punti forti. Per essere più chiaro: mentre la professione è univoca, il modo di ricoprirla varia da persona a persona. Ad esempio, Messi, pur essendo un calciatore professionista, è conosciuto come una persona molto più schiva e riservata di Cristiano Ronaldo.

Conoscere il tuo obiettivo principale ti permette di concentrarti su di esso e non sulle sconfitte temporanee o sugli ostacoli che si presenteranno sul tuo cammino. Inoltre, fungerà da bussola per il tuo percorso e ti aiuterà ad orientarti quando davanti a te si presenteranno delle scelte difficili, oppure quando, per qualsiasi ragione, dovessi sentirti perso.

"Non esiste un porto sicuro per il marinaio che non sa dove andare" - Seneca

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Definire un obiettivo principale non è né facile né rapido, serve una grande dose di pazienza, determinazione e conoscenza di sé stessi. Io, per arrivare a determinare il mio obiettivo principale ho seguito un percorso, di seguito ne riassumerò in breve le tappe principali, che verranno approfondite nei prossimi articoli.

Determinare un obiettivo principale: le fasi

L’obiettivo principale è il risultato di una serie di step:

  1. Individua quali sono le tua attitudini: le attitudini sono le “armi” che hai a disposizione per prendere delle decisioni. Le attitudini si formano nei primi 16 anni di vita e rimangono pressochè immutate. Non è possibile determinare il tuo obiettivo senza sapere cosa hai a disposizione. Scegliere una professione in linea con le tue attitudini significa avere una vita lavorativa più interessante, soddisfacente e stimolante.

  2. Scopri i tuoi interessi: gli interessi sono altrettanto importanti. Contrariamente alle attitudini possono variare anche in età adulta, ma è altrettanto importante riflettere su di essi. Ci svelano i particolari della posizione lavorativa più adatta a noi.

  3. Determina l’obiettivo principale: ora hai le basi per determinare il tuo obiettivo. In questa sede è importante soprattutto conoscere a fondo le professioni che ti sembrano più intriganti, per poter prendere delle decisioni informate. Per raccogliere informazioni è molto importante leggere articoli e libri riguardanti la professione in oggetto e, se possibile, parlare con una persona che ricopre già quel ruolo.

  4. Effettua un check: dopo aver scelto il tuo obiettivo, è importante sapere se è fattibile e di cosa hai bisogno per realizzarlo.

  5. Costruisci una roadmap: fai un piano a lungo termine per ottenere tutto ciò di cui hai bisogno per raggiungere il tuo obiettivo.

  6. Prendi delle decisioni: adesso che hai la tua bussola non ti resta che usarla! Nell’articolo dedicato condividerò con te degli strumenti per prendere delle decisioni importanti sul tuo futuro, spero davvero che possa esserti utile come lo è stato per me!

  7. Rivedi il tuo obiettivo: “tutti hanno un piano finché non prendono un pugno in faccia”. Come molto saggiamente afferma Mike Tyson, un piano non è perfetto e sicuramente ci saranno avvenimenti che non hai preventivato. Per questo è importante rivedere il tuo obiettivo ed il tuo piano a scadenze regolari.

Il percorso appena esposto verrà illustrato nei prossimi articoli, non dimenticare di iscriverti alla newsletter per sapere quando verranno pubblicati!